lei che mi ha liberata by Maya Angelou

lei che mi ha liberata by Maya Angelou

autore:Maya Angelou [Angelou, Maya]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Le plurali
pubblicato: 2023-11-05T23:00:00+00:00


17

Tosh e io ci sposammo davvero. Mia madre si trasferì a Los Angeles. Tosh trovò una casa spaziosa con tre camere, una sala da pranzo di rappresentanza e un soggiorno, oltre a una grande cucina. Stavamo tutti e tre molto comodi nella casa semiarredata. Comprammo i fornelli per la cucina, un frigo e divani per il salotto. Anche se amavo essere una casalinga, il mio cuore bramava la presenza di mia madre.

Bailey mi diede il suo numero di telefono e la chiamai una volta. Mi disse: «Sai che ti amo e che spero che sarai felice. Sai anche che non sono una bugiarda, per cui non ti dirò che mi aspetto che tu sia felice con il marito che hai scelto. Ma spero davvero che non sarai del tutto triste».

Per lo più mi sentivo a mio agio nella vita matrimoniale, come un piede in una scarpa già consumata. Tosh mi chiese di lasciare il lavoro al negozio di dischi. Disse che troppi uomini flirtavano con me ed era geloso. Non avevo alcun presagio che la sua gelosia sarebbe aumentata in modo pericoloso. Anzi, visto che nessuno mi aveva mai mostrato un tale desiderio, ero entusiasta. Per cui, su suo suggerimento, feci domanda per un lavoro alla compagnia di assicurazioni Metropolitan Life. Fui assunta come protocollista. Prendevo lezioni di danza due volte al mese e il sabato facevo la spesa nelle grandi corsie del supermercato. Cucinavo la cena ogni giorno con le pentole e i fornelli nuovi di zecca.

Ci vedevamo con alcune coppie miste e, il sabato sera, ci sedevamo nel nostro salotto a giocare a venti domande e ai mimi, bevendo vino economico. Tosh si rendeva conto che mi mancava mia madre. Diceva: «La capisco. Non le piacciono i bianchi».

Gli giuravo che non era vero.

Lui diceva: «Le piacciono i bianchi. È solo che non vuole sua figlia sposata con uno di loro».

Guy e Tosh divennero buoni amici. Lui insegnava a Guy a giocare a scacchi e io compravo nuovi libri di cucina e iniziavo a sperimentare piatti raffinati. Bailey e la donna con cui conviveva, Yvonne, venivano almeno una volta a settimana. Il matrimonio mi lasciava solo a desiderare due cose: il mio rapporto con mia madre e la mia relazione con Dio.

Tosh era ateo. Me lo aveva detto quando eravamo fidanzati, ma ero sicura che il Signore lo avrebbe aiutato a cambiare idea. Mi sbagliavo. Diceva che non c’era alcun Dio e che ero stupida ad andare in chiesa. Temevo che avrebbe allontanato mio figlio dall’insegnamento religioso e così, quando eravamo da soli, raccontavo a Guy le storie di Gesù e dei miracoli che aveva fatto. Gli insegnavo le beatitudini e il Padre nostro e il ventitreesimo salmo. Quando eravamo soli, mettevo alla prova la sua memoria. Cantavamo: «Questa mia piccola luce, la lascerò splendere». Iniziai un gesto che sarebbe divenuto quotidiano.

Poi decisi di essere infedele a Tosh andando alla chiesa vicina. Una domenica, dopo aver preparato la colazione, misi la tuta da ginnastica e dissi che andavo a fare una passeggiata.



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